Dopo anni di crescita record, la pandemia porta l’India in recessione ma la crescita tornerà su ritmi elevati
Prima della pandemia l’economia indiana cresceva a un ritmo molto serrato: dal 2010 al 2019 il PIL reale ha registrato un’espansione economica annuale mai inferiore al 6%, a partire dal 2012, un ritmo superiore alla media dei paesi emergenti e negli ultimi quattro anni più veloce anche dell’economia cinese . Oggi l’India, con oltre 1,3 miliardi di abitanti, è seconda solo alla Cina per dimensione dell’economia tra i mercati emergenti e per popolazione a livello mondiale. La recessione globale legata all’impatto della pandemia ha rappresentato una brusca battuta d’arresto per l’India. L’inadeguata gestione delle fasi iniziali della crisi sanitaria ha fatto sì che il Covid-19 si sia diffuso in modo particolarmente violento, prima nei principali centri urbani e poi anche nelle aree rurali . Anche se ci si attende una lenta ripartenza dell’economia, nel medio periodo la crescita indiana non potrà che tornare su ritmi elevati per la forte spinta demografica.
Importazioni e esportazioni in India
Considerando il commercio di beni nel 2019 le importazioni totali indiane sono state di 479 miliardi di dollari e le esportazioni di 323 miliardi. Dal 2012 l’andamento della bilancia commerciale (sempre con segno negativo: le esportazioni non hanno mai superato il volume delle importazioni) è stato stabile, salvo una ripida discesa.
Confrontando le importazioni dell’India tra il 2012 e il 2019 con quelle di altri paesi emergenti si nota un andamento analogo, con l’India in testa per volume importato. Fa eccezione tra i paesi in considerazione, il Messico che, seppur possa essere paragonato all’India come volume di importazioni, ha avuto un andamento crescente anche laddove l’India ha subito una flessione, segno che la varietà di prodotti importati è diversa tra i due paesi e risente meno inMessico dell’andamento del prezzo del petrolio. Anche rispetto agli altri paesi considerati, tuttavia,questo calo tra il 2014 e il 2016 è stato maggiore in India.Di pari passo con la crescita del Pil e delle importazioni, è aumentata anche l’importanza dell’India come mercato di sbocco: tra il 2012 e il 2018 l’economia indiana ha accresciuto il suo peso sulle importazioni mondiali totali di un punto percentuale, raggiungendo una quota pari al 2,6% nel 2018, rispetto all’1,6% nel 2012.
La performance dell’Italia sul mercato indiano

L’export dell’Italia in India ha raggiunto i 4,5 miliardi nel 2019. Negli ultimi tre anni l’Italia ha esportato in media circa 4,2 miliardi di dollari all’anno. Dopo un calo del 25% tra il 2012 e il 2016, l’export ha iniziato a crescere con
una dinamica positiva soprattutto tra il 2016 e il 2018, seguita tuttavia da una leggera diminuzione nel 2019. Se confrontiamo lo sviluppo delle esportazioni dell’Italia verso l’India con quelle dell’Italia verso il mondo, vediamo che la diminuzione di quelle indiane è stata più pronunciata tra il 2014 e il 2016, ma anche che la ripresa è stata più veloce, segno di una maggiore intensificazione degli scambi italiani con l’India negli ultimi anni, rispetto a quelli con il resto del mondo. Il buon andamento dell’export italiano in India nel triennio 2016-2018 dimostra che le imprese italiane possono far registrare delle buone performance in questo mercato.
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